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Piccoli trucchi per sapere se il tuo cane sta bene

Tutti noi, dediti e amorevoli proprietari, vorremmo che i nostri amici fossero sempre allegri, attivi e vivaci. Conosciamo bene il loro entusiasmo quando stiamo per rientrare a casa, quando usciamo insieme per una passeggiata o ancora quando siamo in procinto di giocare allegramente. Queste, che sono situazioni familiari, sono per noi facilmente comprensibili.

Il problema sorge per quelle manifestazioni o atteggiamenti più “particolari”, alle volte apparentemente banali che non riusciamo a interpretare o peggio ancora a notare. La loro innata capacità di reagire intensamente e prontamente a sensazioni dolorose, unita alla non semplice interpretazione di segnali non “soliti”, può rendere difficile la comprensione della richiesta di aiuto. Un loro malessere latente e iniziale può passare inosservato. Ecco quindi, una serie di valutazioni da analizzare per riuscire a “leggere” nei gesti e atteggiamenti del nostro amico stati patologici o di malessere e riuscire prontamente ad intervenire.

Infatti, nel caso di un sospetto problema al nostro amico a quattro zampe, è bene sottoporre all’attenzione del medico i segnali notati per una esperta valutazione. Siamo sempre convinti che sia meglio domandare ad uno specialista, piuttosto che rimanere nel dubbio o peggio ancora, procedere con terapie fai-da-te. Il medico ci spiegherà se quella condizione anomala, quell’atteggiamento singolare che abbiamo notato, costituisca un problema concreto ed eventualmente ci indicherà come porne rimedio. La prima regola è l’osservazione.

Possiamo distinguere la valutazione domestica del nostro pet, in tre aspetti principali:

  1. Valutazione dell’ aspetto
  2. Controllo delle grandi funzioni organiche
  3. Cambiamenti dell’umore e del comportamento.

Esaminiamo singolarmente ognuno di questi punti. 

1. Nella valutazione dell’aspetto possiamo considerare tutte quelle anomalie dell’esteriorità del nostro amico.

Pelle e pelo: possiamo essere insospettiti da un pelo non più lucente, da un pelo arruffato e cotonoso, dalla presenza di forfora o dalla visualizzazione di aree iperemiche rossastre sulla cute o di regioni in cui ci sia una alopecia più o meno estesa. È opportuno controllare l’eventuale presenza di neoformazioni, papule, pustole, aree di ipercheratinizzazione della cute, ferite o croste. Facciamo attenzione, inoltre, ad una eventuale reattività al contatto, valutando se esprime dolore alle nostre carezze.

Occhio: fisiologicamente lucido e pulito, nelle condizioni patologiche  può presentare un arrossamento o in generale un cambiamento della colorazione o dell’aspetto. Potremmo notare se il nostro amico ammicca spesso o tende a portare l’occhio chiuso o semi chiuso o ancora possiamo notare la presenza di abbondanti secrezioni o scoli. I tentativi dell’animale di strofinare la regione oculare potrebbero perciò essere segno di fastidio o della presenza di un pericoloso corpo estraneo.

Orecchie: in condizioni fisiologiche ci aspettiamo di visualizzare un orecchio pulito e un corretto portamento dell’orecchio, spesso modificato in presenza di condizioni patologiche che lo riguardano. Infatti in quasi tutte le affezioni patologiche e dolorose delle orecchie si riscontra un atteggiamento caratterizzato da un portamento anomalo della testa e dell’orecchio stesso. L’animale tende a portare la testa di lato o a scuoterla frequentemente e vigorosamente, a causa molto spesso di dolore o di intenso prurito. Accanto a questo si noterà spesso un animale impegnato in un grattamento spesso anche violento ed intenso. In tutti questi casi è bene fare visitare il nostro amico dal medico e seguire con precisione le sue indicazioni, poiché le patologie auricolari tendono a recidivare spesso o ad evolvere in patologie più gravi se trascutate già dai primi segnali. Possiamo inoltre insospettirci nel notare un accumulo di secreto, cerume o materiale di svariate colorazioni (ogni colorazione riscontrata è peculiare e caratteristica di uno stato patologico dell’organo) nel condotto uditivo o ancora nella percezione di un cattivo odore, avvicinandoci all’orecchio del nostro amico.

Gengive: devono presentarsi non arrossate e non sanguinanti, bensì rosee e sane. In stati patologici potrebbero mostrare una alterata colorazione o presentare accumuli di tartaro. Non è infine infrequente il riscontro, per svariati motivi, della presenza di cattivi odori. È possibile che, a causa di dolore o di patologie delle gengive, ci sia una evidente difficoltà nella masticazione, una spiccata inappetenza o un rifiuto dell’alimento da parte del nostro amico.

Cavità orale: di questa ultima è buona abitudine eseguire una ispezione accurata e controllare l’eventuale presenza di cattivo odore, eccessiva salivazione o dolore alla palpazione dell’intera regione.

2. Per quando concerne invece la valutazione delle importanti funzioni organiche, consideriamo in primo luogo i quattro pilastri che ci possono aiutare a fornire una indicazione del benessere generale del nostro amico o che per primi ci possono fare sospettare un problema sistemico o topico. Queste sono: mangiare, bere, urinare e defecare, e costituiscono un primo mezzo di analisi dello stato generico di salute, che possiamo rilevare durante la permanenza del soggetto in casa o durante le passeggiate quotidiane svolte insieme.

Mangiare: i problemi legati all’appetito e alla masticazione non sono per niente infrequenti. È utile tenere sempre sotto controllo l’appetito dei nostri amici, per riuscire a individuarne eventuali variazioni in termini di quantità di cibo assunto o frequenza della ricerca di cibo. Bisogna prestare attenzione a cambiamenti più o meno significativi del peso (è importante stimare non solo le tempistiche di acquisizione o perdita di peso ma anche l’entità di tale modificazione). Un animale inappetente o con manifestazioni di conati di vomito produttivi ma anche non produttivi, è un soggetto da sottoporre a visita medico veterinaria. Moltissime possono essere le cause che portano ad eventi del genere, dalla ingestione accidentale di un corpo estraneo, a forme di gastroenterite. Questa estrema variabilità rende necessaria la consulenza specialistica. Indispensabile consultare il medico anche nel caso in cui il nostro amico manifesti un particolare disturbo dell’alimentazione caratterizzato dall’ingestione di sostanze non nutritive (picacismo o pica).

Bere: verificare se l’animale beve troppo o se al contrario non è interessato all’acqua. Infatti una sete eccessiva o scarsa, sono entrambi dei fattori che potrebbero indicare un problema che richiede l’attenzione medica. Sarebbe utile, a tale proposito, riuscire a valutare o anche stimare la quantità di acqua bevuta dal nostro amico giornalmente, in modo da individuarne un eccesso o una carenza.

Defecare: sono da valutare a tale proposito: le variazioni dell’aspetto delle feci, anomalie della consistenza (feci diarroiche sono da considerare un segno di probabile disturbo del pacchetto gastro intestinale), variazioni del loro colore, presenza di tracce di sangue o eventuale presenza di parassiti al loro interno. Ognuna di questa variazioni può essere associata ad una affezione patologia più o meno grave del soggetto e richiede pertanto consulenza medico veterinaria. Unitamente alla importanza della osservazione delle feci, è fondamentale analizzare l’atto della defecazione del nostro amico in modo da porre attenzione alla presenza di costipazione, stipsi, dolorabilità associata all’atto della defecazione o la possibile individuazione di tenesmo rettale (per tenesmo rettale si intende un tentativo infruttuoso di defecare, malgrado il soggetto si ponga nella posizione per espellere le feci).

Urinare: sono da considerare e da valutare tutti i cambiamenti della frequenza della minzione e delle sembianze del mitto. È importante porre attenzione infatti all’aspetto dell’urina per rilevare la possibile presenza di tracce di sangue o di un odore sgradevole e pungente della stessa. Risulta fondamentale riconoscere una eventuale condizione di dolorabilità, sofferenza o di difficoltà dell’animale in corrispondenza all’atto della minzione o ancora la presenza di una minzione non produttiva. Il riscontro di qualcosa di insolito nell’urina o nelle abitudine di minzione dell’animale, deve essere seguito da una consulenza medica.

3. Fondamentali nel permetterci di individuare qualcosa che non va come dovrebbe, una condizione dolorosa o di malessere del nostro amico, sono poi i cambiamenti del comportamento o acquisizione di atteggiamenti insoliti. 

Primo fra tutti è l’umore e la vivacità del nostro amico, che rappresenta sempre un ottimo indicatore non solo del suo stato fisico, ma anche psichico. Vedere l’animale abbattuto, che mostra uno spiccato disinteresse nei confronti di quello che lo circonda e di chi lo circonda, che mostra depressione del sensorio e ridotta reattività, potrebbe fare sospettare qualche  problema o qualche dolore. Il disinteresse alle attività che normalmente lui ama fare, o la mancata attivazione nel caso in cui pronunciamo parole che sappiamo essere comprese e interpretate da lui, devono farci insospettire.

Ovviamente bisogna imparare a distinguere uno stato di letargia da una fisiologica stanchezza. Nel senso che, un soggetto stanco, sdraiato e assonnato dopo aver giocato attivamente, potrebbe essere del tutto normale. Ma se la sua ridotta attività non può essere correlata a stanchezza conseguente ad un impegno fisico più o meno intenso, deve destare in noi il giusto sospetto. 

Oltre che alla presenza o meno di attività del nostro amico, è bene essere attenti al movimento stesso e a come esso si esprime. Verifichiamo che l’andatura sia regolare e disinvolta, senza presenza di zoppie o movimenti incerti, controlliamo sempre che l’animale poggi e carichi bene tutti i 4 arti, che il nostro amato pet non mostri sofferenza nell’atto di sollevarsi dalla posizione di decubito o non mostri segni di rigidità muscolare e articolare. È importante infatti accorgersi di eventuali segni di debolezza. Connesso a tutto questo, constatiamo che ci sia un adeguato ritmo respiratorio in tutte le attività svolte dal nostro amico e che non mostri segni di affanno durante una camminata ad andatura regolare.

Dopo quindi aver elencato quelle che sono le condizioni e gli aspetti principali da rilevare e su cui porre attenzione per avere un’idea dello stato di benessere del nostro amico, è bene sottolineare una regola base: ogni cambiamento, ogni cosa che prima non era presenta e poi si manifesta, ogni aspetto che troviamo strano o sospetto che riguarda il nostro amico, deve fare pensare a qualcosa da controllare. Ricordiamo infatti sempre che molte volte, per quanto possa esserci sintonia tra il nostro amico e noi, non è facile per lui esprimere e per noi comprendere delle condizioni complesse. Quello che può sembrare un problema banale, se trascurato, potrebbe diventare più grave e deleterio per il nostro amico.

La cosa più importante quindi è notare repentinamente la presenza di questi cambiamenti e considerare che il veterinario sarà sempre disponibile per chiarimenti di dubbi e perplessità. Sia noi che il nostro medico veterinario perseguiamo l’obiettivo di tutelare la salute e il benessere dei nostri amici.