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I rischi della primavera per cani e gatti

Con l'arrivo della primavera ci concediamo una passeggiata al mare, un pic-nic sui prati e momenti piacevoli al sole e all'aria aperta. Non c'è nulla di meglio che farsi accompagnare dai nostri amati amici, per vivere insieme tutto questo.

Anche se i temibili e odiati parassiti, come abbiamo già visto nei precedenti post, non ci hanno lasciato completamente liberi neanche in inverno, è comunque in questi periodi e con queste temperature che raggiungono il momento di massima espressione.

Dobbiamo prestare la massima attenzione infatti ai più insidiosi e pericolosi agenti dannosi e patogeni per noi e per i nostri amici. Parleremo in particolare di:

Le pulci nel cane

Le pulci sono degli insetti che appartengono al genere Ctenocephalydes spp, e la specie più diffusa, nel gatto e nel cane domestico è Ctenocephalydes felis. Queste possono ritrovarsi sul corpo dei nostri animali e nel nostro ambiente domestico anche in inverno, ma l'infestazione aumenta in tarda primavera e all'inizio dell'autunno, quando le condizioni ambientali favoriscono lo sviluppo delle larve. Una volta sull'ospite tendono pertanto ad eseguire il "pasto di sangue" sul nostro animale (sono pertanto detti insetti ematofagi) ed entro 24-48 ore dalla prima assunzione di sangue, le femmine iniziano ad ovodeporre.

Le uova verranno rilasciate o sul terreno o sull'ospite e da qui, tramite il movimento dell'animale e agevolate dalla loro superficie liscia, tendono a cadere. è semplice dunque comprendere che le uova delle pulci siano più abbondanti nei luoghi di riposo del nostro amico. Le uova poi schiudono e da esse fuoriescono le larve. Queste permangono nelle cucce, nei luoghi di rifugio del nostro amico, perchè qui ritrovano un ambiente protetto e riparato, un'ottimale condizione di umidità e grandi fonti di sostentamento rappresentate dai detriti cutanei dei nostri animali e da materiale fecale emesso dalle pulci adulte, ricco di sangue.

Gli stadi larvali sono tre, e questi passaggi sono favoriti da una temperatura di 24 gradi e una umidità del 75%. Ecco quindi il motivo per cui il clima riveste un ruolo così importante nell'infestazione da pulci. Anche la fuoriuscita dell'adulto dal bozzolo in cui si ripara è enormemente influenzata da fattori come pressione meccanica, calore e condizioni ambientali ideali. Entro poche ore dalla fuoriuscita dal bozzolo, gli adulti salgono sull'ospite e cominciano ad alimentarsi. è evidente che la maggior parte del ciclo vitale della pulce si svolge nell'ambiente e non sull'ospite. Per la prevenzione quindi, sarà di fondamentale importanza non solo pensare a somministrare il corretto principio attivo al nostro amico a quattro zampe, ma anche gestire adeguatamente le condizioni igieniche del suo e del nostro ambiente di vita.

Ricordiamo che le conseguenze di una massiva infestazione da pulci possono essere davvero deleterie per il nostro amico. Si può passare da una dermatite allergica ad uno stato di anemia importante. Pertanto è fondamentale recarci dal nostro medico per comprendere le migliori misure da adottare e i prodotti più adatti da utilizzare per la prevenzione.

Il problema delle zecche nel cane

Oltre alle pulci, un altro serio pericolo è rappresentato dalle zecche. La più diffusa zecca è Rhipicephalus sanguineus. Le zecche sono degli ectoparassiti grandi qualche millimetro negli stadi giovanili e più di un centimetro nella forma adulta. Il maggior rischio di riscontrarle durante i nostri pic-nic, giri al parco o gite fuori porta è legato al fatto che il loro ambiente di vita è rappresentato da erba alta e cespugli. Anche questi insetti, come le pulci, si nutrono del sangue dei nostri amici, e al loro passaggio non perdono occasione di "attaccarsi" e nutrirsi mediante un morso totalmente indolore. Quando salgono sul nostro amico, si localizzano soprattutto a livello di orecchie, base del muso, collo, tra le dita ma non solo. Nel caso della zecca, uno dei principali pericoli è rappresentato dalla possibilità, per loro, di trasmettere attraverso il morso importanti e gravi malattie infettive quali: Rickettsiosi, Piroplasmosi detta anche Babesiosi, Ehrlichiosi, Hepatozoonosi, ed Emobartonellosi nel gatto. Risulta fondamentale quindi applicare i corretti antiparassitari e repellenti, in modo da evitare il più possibile questo genere di condizione e di eventuali patologie associate. Il nostro veterinario ci consiglierà sul prodotto ideale per il nostro amico.

Anche se con una frequenza decisamente minore rispetto a pulci e zecche, anche i pidocchi sono imputati in infestazioni che interessano i nostri amici. A differenza però di quanto accade per le pulci, nel caso dei pidocchi il complesso ciclo biologico si realizza sempre e solo sull'animale infestato, in quanto la loro sopravvivenza lontano dall'ospite può oscillare da 2 a 3 giorni, limitando pertanto il rischio di infestazione ambientale domestica. Questa debilitante e insidiosa infestazione avviene tramite contatto diretto o indiretto. Si realizza infatti o a causa del contatto diretto tra un animale infestato e uno sano o per via indiretta attraverso cucce, tappeti o pettini con una elevata densità del parassita. I pidocchi sono sensibili ai repellenti usati nella lotta contro pulci e zecche, per cui un uso adeguato di queste molecole limita anche l'infestazione da pidocchi. Qui invece trovi indicazioni su come rimuovere le zecche.

La leishmaniosi

Un discorso delicato riguarda inoltre la malattia parassitaria forse più temuta da tutti noi proprietari di cani: la leishmaniosi. Si tratta di una zoonosi (malattia che può essere trasmessa da animale a uomo) il cui agente eziologico è un protozoo, e la specie più diffusa nelle nostre zone è: Leishmania infantum. Questo è un parassita che risulta dipendente, per l'espletamento del suo ciclo biologico, da un vettore invertebrato nel quale esso compie parte del suo ciclo biologico, senza che questo venga danneggiato da tale interazione. L'insetto invertebrato, vettore della leishmaniosi è il flebotomo. L'attività di questo vettore si realizza nelle ore crepuscolari e notturne con picco dopo il tramonto, e quando le temperature sono tra i 15 e i 20° C. Durante il giorno, invece, rimane protetto e al sicuro rifugiandosi in luoghi oscuri come abitazioni, cantine, crepe dei muri, delle rocce e del suolo o anche buchi degli alberi. Durante le ore della sua attività, questo esegue il pasto di sangue sull'ospite, consentono cosi il proseguimento del ciclo biologico del parassita che ha internalizzato. Si rende responsabile di una malattia sistemica, che interessa tutto l'organismo con manifestazioni cliniche che posso avere andamento acuto, sub-acuto o cronico.

La patologia può presentare forme asintomatiche o plurisintomatiche e comportare delle condizioni davvero molto gravi per la salute del nostro amico, considerando che si tratta di una patologia curabile dal punto di vista sintomatologico ma inguaribile da un punto di vista parassitologico. Tutto ciò rende la prevenzione l'arma più potente che abbiamo a disposizione per proteggere i nostri amici da questa gravissima patologia! A seconda della area geografica in cui ci troviamo e in base alle condizioni di vita del nostro amico, il medico ci saprà indicare quali prodotti, della vasta gamma disponibile in commercio, possano per noi essere adeguati. Ricordiamo inoltre che quando si parla di Leishmaniosi, la prevenzione non sarà solo farmacologica: riveste una grande importanza avere delle leggere accortezze, che si posso mettere in atto conoscendo la biologia del parassita e le caratteristiche della patologia.

Tra le precauzioni più semplici ma efficaci, ci sono:

  1. Evitare di fare dormire il cane all'aperto nel periodo di massima attività del flebotomo (Maggio-Ottobre);
  2. evitare passeggiate serali con il nostro amico;
  3. disporre di zanzariere a maglia fitta alle finestre delle nostre case;
  4. applicare regolarmente i prodotti repellenti indicati dal medico.

Infine, poniamo l'attenzione su un ultimo parassita, trasmesso da zanzare e responsabile di una grave patologia nel cane. L'accezione di gravità della patologia è legata alla localizzazione dell'adulto di questo parassita al livello di sistema arterioso polmonare dell'ospite definitivo.

Parliamo della filaria, in particolare di Dirofilaria immitis, un nematode che riconosce nel cane l'ospite più sensibile tra le diverse specie di ospiti recettivi. In condizioni di temperatura ottimali, la diffusione e la brevità del ciclo riproduttivo della zanzara, unite alla rapidità del ciclo biologico del parassita, sono fattori che facilitano enormemente la diffusione di questa patologia. Il gravissimo quadro patologico indotto da questo parassita è causato dalla peculiare localizzazione dei parassiti e della presenza di una grande quantità di questi che solitamente si rinvengono aggrovigliati insieme (i cani che presentano un numero limitato di parassiti possono risultare asintomatici). I parassiti adulti si vanno a disporre a livello di sistema arterioso polmonare e talvolta possono anche raggiungere il ventricolo destro, l'atrio destro e la vena cava caudale.

è quindi comprensibile come una massiva infestazione da parte di questo parassita possa arrecare notevoli danni al nostro amico, conducendolo anche a morte. La maggior parte dei successi della medicina veterinaria moderna è fondata sulla profilassi piuttosto che sull'aspetto terapeutico. Proteggere i nostri amici è il più grande gesto di amore che ci è concesso di fare per loro.