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Consigli per nutrire i pelosi durante l’inverno

L’inverno e il clima rigido impongono regole precise tanto agli esseri umani quanto agli amici di zampa. E così, come succede per i loro padroni, gli animali domestici reagiscono al freddo mangiando di più.

Il buon padrone deve assecondare questa naturale inclinazione, facendo attenzione a non trasformarla in sovralimentazione. È indispensabile fornire all’amico di zampa un apporto nutritivo maggiore senza esagerare: l’aumento calorico produce energia utile a mantenere costante la temperatura corporea anche alle basse temperature e a supportare il funzionamento di organi e tessuti. 

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Gli amici di zampa che vivono fuori dall’ambiente domestico o che passano gran parte della giornata esplorando, giocando, scavando, eccetera, meritano un nutrimento ad hoc. I cani e i gatti che conducono una vita sedentaria invece non necessitano di un grande apporto calorico giacché, non avendo occasione di bruciare le calorie suppletive, avrebbero la tendenza a ingrassare. L’obesità è una patologia che comporta gravi disturbi quali disfunzioni respiratorie e cardiache, reumatismi, diabete mellito e simili.

Trovare l’equilibrio energetico desiderato, il perfetto bilanciamento tra l’assunzione e il dispendio di calorie, non è semplice. In tal senso, le tabelle nutritive dei mangimi industriali e le indicazioni del veterinario di fiducia rappresentano gli strumenti ideali per rispondere alle specifiche esigenze di ogni amico peloso.

Fido

Nell’ambito delle sue condizioni di vita, il cane ricerca una temperatura ideale che si colloca tra i 15°C e i 25°C. Nel momento in cui questa temperatura si allontana da tale zona di termoneutralità si delinea una variazione che interessa diversi aspetti: età, condizioni ambientali, esercizio fisico, alimentazione, eccetera.

Quando la temperatura esterna esce da tali parametri, ma si mantiene comunque al di sopra dei 0° C, ha luogo il consumo energetico. In inverno, il clima rigido fa scendere la temperatura esterna molto al di sotto della soglia minima consentita. E cosi, se l’alimentazione non riuscirà a rispondere alla necessità di bruciare calorie per mantenere costante la temperatura, l’organismo dell’animale dovrà far leva sulle ordinarie riserve di grasso e causerà una perdita di peso; se l’alimentazione offrirà una quantità calorica superiore all’effettivo bisogno, l’organismo sovraccarico dell’animale causerà un aumento di peso.

È sufficiente incrementare le quantità della razione quotidiana a condizione che si abbia già una buona concentrazione energetica e un mix equilibrato di nutrienti di base. È possibile che, in caso contrario, diventi necessario un tenore lipidico suppletivo, nonché una razione di integratori; oppure, è possibile cambiare alimentazione, somministrando un alimento a elevato valore energetico ma in quantità contenuta. Nella valutazione dell’alimentazione dell’amico a quattro zampe, il buon padrone deve tener conto di una serie di variabili rilevanti quali l’età, il sesso, la forma fisica, le eventuali patologie e così di seguito. Il mix nutritivo giusto è quello che risponde alle specifiche esigenze, è quello che riesce a regolare il giusto consumo calorico durante la stagione invernale.

Micio

Il cambiamento di temperatura modifica le abitudini alimentari anche dei felini domestici. Gli amici pelosi necessitano di un maggiore apporto calorico al fine di mantenere costante la temperatura corporea. Il fabbisogno giornaliero di un felino adulto dipende dal metabolismo basale, dalla temperatura corporea e dall’esercizio fisico svolto: la quantità di cibo deve mantenere il metabolismo minimo, deve conservare la zona di termoneutralità e deve soddisfare l’attività muscolare.

Queste variabili tendono a modificarsi a seconda del comportamento dell’amico peloso. L’apporto nutritivo di un micio che vive in casa non deve subire variazioni in quanto, complici anche le basse temperature, l’animale ha scarse occasioni per fare dell’esercizio fisico (e tra l’altro, la temperatura non cala mai a tal punto da giustificare un apporto calorico importante).

L’apporto nutritivo di un felino che ama l’avventura e le escursioni, invece, deve riuscire a sopperire all’intensa attività muscolare e all’abbassamento termico che affronta ogni giorno. Il buon padrone deve conoscere e quindi somministrare il fabbisogno giornaliero ideale di cui l’animale necessita. È risaputo che la razione calorica ideale di un gatto adulto cambia in base al suo peso (50-60 calorie per ogni Kg di peso). Tale informazione tuttavia non può essere utilizzata in altre condizioni. Un esempio?

Il gatto sterilizzato necessita di un fabbisogno energetico minore rispetto alla media stabilita; la gatta gravida necessita di un fabbisogno energetico leggermente maggiore rispetto alla media; e ancora, il gatto anziano necessita di una dieta meno impegnativa del normale.